venerdì 7 dicembre 2012

Analfabetismo di ritorno

Dall'ottocento lo Stato italiano cercò sempre di diminuire il numero degli analfabeti attraverso le scuole popolari e conseguentemente con la legge sull'istruzione obbligatoria nel 1890; ma per i sordomuti questo ebbe inizio solo verso il 1924. Piano piano risolsero il problema dell'analfabetismo in relazione a quel periodo. Per i Sordi appena istruiti e non seguiti con costante aggiornamento culturale e con esercizi quotidiani attraverso la lettura ecc. rischiano di ritornare all'analfabetismo a causa dell'impedimento ad ascoltare normalmente i mezzi di informazione pubblica (radio, televisione, parlare con la gente, comizi, posti pubblici, ecc.). È uno dei problemi più gravi che stanno a cuore all'Ente Nazionale Sordi che combatte da tempo per risolverlo con il supporto dei mezzi visivi (sottotitolazione, lingua dei segni, labio-lettura, videoregistrazione ecc.) nell'educazione permanente mediante gli incontri culturali, negli scambi delle esperienze, nel raduno annuale ecc. Il nuovo sistema della "sottotitolazione" offerto dalla RAI-TV non risolve completamente il problema; nonostante si cerchi di dare una completa cultura ai sordi al pari dei normo-udenti la difficoltà risiede nel fatto che per troppi anni i sordi sono rimasti nell'assoluto isolamento culturale ed intellettivo ed il loro recupero sarebbe ormai tardivo e lento, salvo per le medie e nuove generazioni se seguono in modo continuativo le informazioni sui quotidiani e TV con sussidi visivi. Questo potrebbe essere un modo per risolvere il problema dell'analfabetismo di ritorno dei sordi prelinguali nell'era moderna.