sabato 11 gennaio 2014

sordo o Sordo?

Il sordo, chi è costui?  Acquisizione o apprendimento della lingua?  Protesi o impianto cocleare? Quale metodo per l’abilitazione/educazione del bambino sordo?  Cosa fare con i “nuovi sordomuti”?  La LIS: una lingua o un linguaggio? La sordità: un deficit o uno status?  

“Il volume di Gitti, lungi dall’essere esaustivo riporta molto bene l’ intero panorama in modo dettagliato: è una esposizione da storico  che non trascura  di menzionare e specificare le caratteristiche del dibattito in atto.

Non ho nessuna remora ad affermare che nessuno ha la competenza, la passione, l’interesse, l’esperienza, la vis polemica di Gitti   che, però,   ha sempre cercato e cerca il dialogo e il confronto sulla teoria e, soprattutto, sulla pratica e sulla verifica dei risultati raggiunti dai sordi che hanno frequentato e frequentano il suo Centro (Centro di rieducazione ortofonica CRO di Firenze, n.d.r.).

Ho l’impressione che il volume abbia la struttura di un’opera a futura memoria e che contenga molto di più di quanto ogni singolo studioso del campo possa voler ricercare.

È  una pietra miliare e come tale deve essere considerata”.
(dalla presentazione di Oskar  Schindler)
Cristina Morozzi


Oskar Schindler, Prefazione
Il sordo, chi è costui?

(Il sordo, il muto, il sordomuto nell'antichità; L'educazione dei sordomuti; Oralismo e gestualismo nella storia; Il Congresso di Milano; Sordi, sordastri e sordi postlinguali; Storia vissuta; Il sordo oggi; Quanti sono i sordi)

Acquisizione o apprendimento della lingua
(I modelli linguistici; Modelli linguistici e abilitazione/educazione; Il metodo naturale; Il ruolo dell'udito nell'apprendimento della lingua; Il vestibolo, l'orecchio del corpo; Udire e percepire; Indizi labiali e uditivi; Capire, sentire, udire)

Protesi acustica o impianto cocleare
(Hearing for all; Criticità dell'impianto; Come funziona l'impianto; Impianto cocleare e tonotopicità della coclea; L'impianto cocleare: una protesi per il riconoscimento della lingua)

Abilitazione e/o educazione
(I metodi; Il metodo naturale; La famiglia; Conoscenza del bambino sordo; Immagine e concetto; L'articolazione; La lettura labiale e l'allenamento acustico)

Sordità e turbe associate
(I sordi non hanno DSA; I nuovi sordomuti; Competenza verbale; La scuola; La logocromia)

LIS: linguaggio o lingua?
(Lingua o linguaggio; Mente/computer; Costruttivismo; Lingua dei segni: una lingua se...; La doppia articolazione; Potenzialità della LIS; LIS: lingua "povera"; LIS: lingua a tutti gli effetti; Risultati di un'indagine; La lingua italiana dei segni esiste?; Ma i sordi si capiscono!)

Bilinguismo
(Bilinguismo, dove?; Le scuole speciali; I bambini sordi nella scuola normale: una follia!; I "cervelli vuoti"; La Gallaudet, il modello mondiale; Cossato, il modello italiano; Pari opportunità linguistiche; Bilinguismo LIS/lingua orale; Bilinguismo LIS/lingua scritta)

L'interprete LIS
(LIS "pura"; Interpreti TV; Interprete e bilinguismo; L'interprete per i leader; L'interprete all'italiana)

I sordi profondi parlano (La LIS agevola l'apprendimento; Scrittura e apprendimento della lingua)

sordo o Sordo?
(Cultura sorda; Chi appartiene alla cultura sorda?; Arte e cultura sorda; Orgoglio sordo; Etnia sorda; Minoranza linguistica sorda)

Sordi o disabili
(Disabili a giorni alterni!; La situazione italiana; Libertà di scelta; Deficit o status)

Conclusioni e bibliografia.

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Parliamo di Sordi o di sordi?

Giuseppe Gitti ha scritto un libro bello e utile [G. GITTI (2013), sordo o Sordo?, Milano, Franco Angeli]. L’Autore dirige il Centro di Rieducazione Ortofonica, a Firenze, avendolo fondato, e, dal 1966, dirige la rivista “i care”. Il titolo della rivista è di ispirazione milaniana. Non a caso. Giuseppe Gitti ha avuto la possibilità di vivere l’esperienza di Barbiana con don Milani.

Il titolo del libro è particolarmente azzeccato, volendo l’Autore cercare di dare risposta alla domanda se dobbiamo ipotizzare un Paese dei Sordi; o se possiamo contribuire a vivere un’umanità con i sordi? Incontriamo un bambino sordo e un Sordo bambino?

Giuseppe Gitti non è certo il primo a porsi questo problema. Ma la sintesi con cui lo formula è decisamente utile a non perdersi nella stessa formulazione. O non anticipare nella formulazione stessa una polemica che è stata, ed è, a volte infuocata. Gitti evita con intelligenza ogni possibile polemica. La sua è una continua ricerca di prove, evitando ogni giudizio a priori, altrimenti detto pregiudizio. Ad esempio: a proposito dell’impianto cocleare, l’Autore non è né pro né contro. Aspetta i risultati che però vorrebbe fossero non relativi a una generica popolazione di sordi. Ritiene che riferirsi ai sordi, come se fossero tutti uguali, sia non capire. La curiosità di conoscere, di distinguere, di aggiustare il tiro… E quindi di fare riferimento a sordi lievi, medi, gravi, profondi. E quindi sottoporre ogni opinione ed ogni giudizio al vaglio di queste necessarie precisazioni: questo è il tono e la ragione del libro.

Che percorre la storia evitando con cura intelligente di ricostruirla avendo una tesi da dimostrare. Chi conosce anche solo un po’ l’argomento avrà già capito che l’Autore non è né per i fautori del linguaggio orale, o oralisti, né per quelli del linguaggio dei segni, o segnanti. Li rispetta tutti, cercando di capirne le ragioni, senza perdersi in psicologismi ma badando ai risultati.

Decisamente convinto, sulla base dei fatti, della prospettiva inclusiva e dell’integrazione scolastica, Gitti ritiene fondamentale che vi sia competenza da parte degli insegnanti. Ma se la competenza viene ridotta al generico “popolo dei sordi”, con corsi che vorrebbero risolvere il problema in questa maniera, approssimativa e finta, allora è quasi meglio evitare di spacciare competenze. Meglio una più specifica supervisione relativa al singolo. E quindi una maggiore importanza dei servizi, tenendoli lontani da ogni medicalizzazione e da ogni specialismo che pretenda dare risposte omogenee e seriali a tutti.

Credo che la domanda del titolo porti chi legge a voler  vivere un’umanità con i sordi.

Ma avrà imparato, da Giuseppe Gitti, se incontrasse un Sordo, a rispettarlo.
Andrea Canevaro Fonte: edscuola.eu


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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini