mercoledì 24 dicembre 2014

Morto padre Loreti. Fece grande l'Istituto dei sordi

La città (Pianezza, n.d.r.) ha perso un altro dei suoi personaggi più importanti nel campo sociale. È infatti mancato venerdì 19 dicembre, in tarda mattinata, padre Antonio Loreti, per 40 anni noto e stimato direttore dell’Istituto dei sordi.
Arrivò a dirigere l’istituto di viale San Pancrazio nel 1967 e vi ha praticamente passato tutta la sua esistenza, portandolo ad essere uno dei centri più rinomati d’Italia nell’educazione dei sordi.
I funerali sono stati ieri mattina (22 dicembre, n.d.r.) a Firenze. Ma la sepoltura è avvenuta a Roma nella tomba della congregazione della Piccola Missione per i sordomuti nel Cimitero monumentale del Verano.

Padre Loreti era nato il 18 dicembre del 1925 a Castel di Tora, in provincia di Rieti ed entrato seminario ancora adolescente, nella congregazione della Piccola missione per i sordomuti, ordine religioso fondato a Bologna a metà ‘800 da don Giuseppe Gualandi, con l’obiettivo preciso di educare i sordi, che in quell’epoca non godevano di nessuna possibilità di essere tutelati ed istruiti.  E per padre Loreti l’educazione dei sordi è stata davvero una missione, con passione e con una straordinaria forza intellettuale e morale.

Coraggioso e aperto alle novità fino alla fine, padre Loreti rimane per i tanti allievi che lo hanno conosciuto e per colleghi e amici un esempio da seguire, di rettitudine, umanità, professionalità e intelligenza.

Ancora in età molto avanzata, quando la maggior parte delle persone si chiude nel ricordo del passato cercando di conservarlo inalterato lui rimaneva aperto al mondo, ai giovani.

«Il mondo cambia – amava ripetere – noi dobbiamo cambiare con il mondo, far nostre le novità di oggi, ma mantenere intatta la nostra identità». Per identità intendeva certezza di moralità assoluta e nessun dubbio sul proprio dovere da compiere.
«Bisogna accompagnare le persone sorde verso la piena emancipazione nella vita sociale e civile dell’Italia» affermava, precursore di molte politiche sociali che vogliono rendere possibile, anzi necessaria “l’inclusione” di quelli che hanno un handicap. E per renderlo possibile ha speso ogni sua energia, fino alla fine. Lascerà infatti la direzione dell’istituto solo nel 2005, dopo quasi 40 anni di servizio. La sua casa rimase però sempre Pianezza, dove tornava ogni qual volta gli era possibile, fino a quando le forze fisiche non glielo hanno impedito, pochi mesi or sono.

Per ben due volte superiore generale della sua congregazione, padre Loreti, era molto conosciuto sul territorio così come in tutta Italia e persino in varie parti del mondo. Merito soprattutto dei suoi scritti, certo, anche della sua partecipazione da “protagonista” negli incontri degli insegnanti dei sordi tenuti vari livelli. Numerosi i suoi viaggi per condividere la sua esperienza ed i suoi insegnanti.
Tante le energie spese per i sordi che vivono nei Paesi più poveri, dove fece crescere missioni in Brasile, nelle Filippine e in Congo, che ad essi dedicano, ancora oggi, gran parte delle risorse umane ed economiche, con un impegno profuso di cui fa buon esempio.
Eva Monti Fonte: lunanuova

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