giovedì 23 luglio 2015

Dedicato a Francesco Cicotto di Ida Collu

Decano dell’Ens
Il mistero dell’esistenza umana non consiste nel rimanere vivi ma nel trovare una ragione per vivere” (F.Dostoevskij)
Ieri alla veneranda età di ottantatre anni, Francesco Cicotto è partito per un viaggio senza ritorno e  raggiungere i Grandi che hanno fatto la Storia dell’Ens.

Tanti lo hanno conosciuto, stimato e  amato ma pochi hanno avuto – come me - il privilegio di conoscere e apprezzare la sua passione, il suo impegno sociale e sportivo,  le sue opere per l’Ens e l’attaccamento quasi sacrale per la famiglia.

Io conobbi Lui, sua madre, la moglie Concettina, i figli Serena, Alberto, Tony e Giannina che ero una ragazzina impegnata negli studi superiori a Cagliari…Non smise mai di spronarmi e incoraggiarmi!

Ma chi è e cosa è stato Francesco Cicotto?

Un uomo di altri tempi, sordo profondo tanto colto quanto semplice, nato in un paesino dell’hinterland cagliaritano che aveva fatto le scuole elementari speciali (all’epoca duravano 10 anni salvo “particolari capacità” degli scolari) all’Istituto per sordomuti Argiolas di Cagliari – lo stesso che frequentai io parecchi anni dopo - dotato di ottime insegnanti e di regole molto rigide,  una delle quali era il divieto assoluto di usare i “gesti” nella comunicazione;  visse la tragedia della seconda guerra mondiale al punto che l’istituto dovette chiudere per poi riaprire a guerra finita e Francesco potè finire il ciclo delle elementari. Era il 1945.

Curioso del sapere e della conoscenza, volle approfondire gli studi  alternandosi tra il lavoro nell’azienda agricola del babbo e gli studi privati per conseguire titoli superiori (all’epoca erano visti come un “miracolo”) che gli permisero di partecipare e superare concorsi fino a occupare posizioni lavorative di alto livello nella Regione sarda e presso la sezione di controllo della Corte dei Conti dove rimase fino alla quiescenza.

Nel ’51 la straordinaria  Pulcheria Cherchi, pasionaria del movimento dei sordi della Sardegna (deceduta nel 2008 alla veneranda età di 101 anni), intuendo le doti intellettive e le capacità del giovane Francesco, lo fece conoscere a due grandi dirigenti dell’Ens Giovanni De Carlis e Gino Brocchi.

L’Ens in quegli anni fresco del riconoscimento delle Leggi del 1942 e del 1950 che gli attribuiva la tutela e la rappresentanza di “sordomuti” italiani, era in grande fibrillazione nella costruzione dei cosiddetti “Comitati” che di lì a poco andranno a costituire –come in tutta Italia- le Sezioni provinciali dell’Ens.

Francesco – a detta di costoro - era all’altezza del ruolo ovvero quello di organizzatore e promotore attivo non solo dell’Ens di Cagliari ma anche di Sassari collaborando con Pulcheria e altri giovani sordi attivisti fino al marzo ’58 quando il Congresso nazionale Ens di Assisi lo elesse membro del CdA (oggi Consiglio Direttivo), carica riconfermata nel Congresso del ’62 a Rimini, del ’66 a Genova e del ’70 a Chianciano.

Nel ’74 fu eletto membro del Collegio Centrale dei Sindaci, carica riconfermata fino al ’91, poi dal giugno del 94 fino a gennaio del 2003 fu eletto consigliere della sezione che lui tanto amava. Infatti Francesco profuse particolare impegno attivandosi insieme ad altri sordi e collaborando con le istituzioni locali per la creazione di una scuola professionale Ens di tessitura e sartoria e per attività post scolastiche attive per diversi anni poi chiuse per ragioni di opportunità sanitarie e anche “politiche”.

Fu altresì promotore dell’acquisto da parte dell’Ens dell’attuale sezione provinciale e  della Polisportiva Silenziosi di Cagliari allo scopo di promuovere tra i giovani lo Sport  allora sotto l’ala protettrice dell’Ens.

Nel ’63, insieme ad altri dirigenti, partecipò ai lavori del Congresso mondiale dei sordi di Stoccolma in Svezia.

Conobbe e collaborò con Vittorio Ieralla e Francesco Rubino, due figure emblematiche e di altissimo profilo istituzionale da cui trasse insegnamento e passione.

Per questo suo intenso e appassionato lavoro che qui ho citato brevemente, l’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi nel 1960  gli conferì l’onorificenza di Cavaliere al Merito e successivamente nel 2012 Giorgio Napolitano il titolo di Ufficiale.

Il suo più grande capolavoro resta il traguardo – peraltro  compiuto - di aver forgiato dirigenti qualificati e tutti d’un pezzo per le attività sociali e sportive in grado di vivacizzare la vita della sezione di Cagliari e della Sardegna tutta, di attivare servizi per l’assistenza, la diagnosi, il lavoro, l’istruzione, l’aggregazione, Un’isola all’epoca senza tempo e fuori dal tempo dove negli anni cinquanta e ante, i sordomuti erano ancora considerati in base al 340 del codice civile e in  Sardegna, rispetto al dinamismo che animava la penisola –specie quella del nord- non era ancora nata alcuna aggregazione tra sordomuti… 

Il riconoscimento giuridico dell’Ens fu per Francesco e quei pochi altri, una ventata di dinamismo, un’iniezione di ottimismo: credevano in quel progetto e nel suo futuro!

C’ero anch’io ed ero molto giovane… ero piena di sogni, di ambizioni e voglia di affermazione; di fare e dire che i sordomuti (allora come oggi) lottavano e si impegnavano per il riconoscimento di quei Diritti per troppo tempo soffocati.

Non fu un caso se nel 1974 iniziò ufficialmente il mio primo impegno politico nell’Ens in qualità di delegato per la sezione Ens di Cagliari al Congresso nazionale Ens di Montesilvano.

Ecco cosa mi aveva trasmesso: passione, coraggio, determinazione.
 
Nella modestia dei Semplici ci sono verità vissute che solo io, te e pochi altri conosciamo e che… senza presunzione, illuminano la strada che oggi i dirigenti percorrono perché 

“Non nella conoscenza è la felicità, ma nell’acquisizione della conoscenza” (E.A.Poe)
GRAZIE Francesco!

Sei stato un un fratello maggiore,un confidente,  un Amico da cui ho avuto affetto, comprensione, stima e condivisione anche se ogni tanto ognuno guardava dall’altra parte… Mi mancherai e, ora siedi tra i Grandi e i Semplici del Silenzio, continua a guidarmi e ad accompagnare i sordi tutti  un po’ smarriti  affinché ogni sfida della/per la Vita sia “con” e mai “contro”.

A Concettina, Alberto e Giannina il mio abbraccio più grande colmo di affetto e vicinanza.
Verona 23 luglio 2015
 
PER SAPERE DI PIU'
Francesco Cicotto
Istituto Sordi di Cagliari
 
 
 
«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini